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Ceramiche Albert Leclerc |
Il più italiano dei "québécois" , è conosciuto in Italia per aver collaborato con Giò Ponti all'inizio degli anni sessanta e in seguito per un periodo di quasi due decenni in stretto contatto con Ettore Sottsass durante gli anni della mitica OLIVETTI.
Dopo, sempre per la OLIVETTI è stato responsabile dell' Ufficio Allestimenti Fieristici della Corporate Identity aziendale.
Durante il suo soggiorno italiano, Leclerc ha lavorato con varie aziende tra cui: Galleria il Sestante Lorenz,Tecno, Planula, Velca, Vistosi, Isosirtz, IPI System.
Nel 1992, è stato nominato Direttore della Scuola di Design Industriale dell'Università di Montréal, di cui è "professeur honoraire" dal 2005. Albert Leclerc è anche membro attivo dell' "Académie Royal des Arts du Canada".
La collezione di ceramiche "Le Palle" è stata pensata e disegnata nel 1971 per la ditta Planula, ma all'epoca erano stati realizzati solo alcuni prototipi. Solo nel 2011, dopo quarant'anni, è stata completata la serie numerata ed è stata integrata con cinque nuovi pezzi.
La collezione privata dell'autore, riproposta con la collaborazione di M. Laura Bucciantini e Paola Bartoli, è realizzata dal maestro ceramista Alessio Sarri.
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La storia delle palle |
Quarant'anni fa Albert Leclerc, insieme a Loredano Bucciantini (1922-2004), decise di realizzare una serie di ceramiche formate da assemblaggi di sfere. Così nacque il progetto della serie di ceramiche 'le Palle'.
I due erano già amici da molti anni e avevano intrapreso molti percorsi insieme: erano stati uniti in anni folli e bellissimi, dalle amicizie e dal lavoro. Si conobbero in Poltronova, di cui Loredano era socio fondatore, quando Albert era il giovane assistente di Ettore Sottsass. Li accomunavano l'amicizia con Ettore e Nanda Pivano e l'amore per il design e la cultura letteraria.
Si ritrovarono allorchè Loredano fondò la Planula. Iniziò così una nuova produzione con diversi artisti e designer che aspiravano ad "Un mondo nuovo".
Era una combriccola "alla toscana". Molti di loro erano accomunati dal lavoro per OLIVETTI: Hans Von Klier, Perry Alan King, Santiago Miranda, George Sowden, Masanori Umeda, Jane Young, Archizoom associati, Umberto Brandigi, Carlo Bimbi, Nilo Gioacchini e Giovanni Carini. Successivamente, si unirono anche Gae Aulenti e gli artisti Gino Marotta e Roberto Crippa, e poi ancora i fotografi dei cataloghi, Alberto Fioravanti, Jean-Pierre Maurer e Gabriele Basilico.
Un'avventura... all'interno di tutto ciò "le Palle". Furono realizzate tre forme e due prototipi di svuota tasche. Il terzo prototipo, in legno, destinato alla realizzazione di un grande vaso, fu vittima di una sfortunata vicenda. Venne infatti utilizzato per una foto con dei bellissimi narcisi, ma una persona, vedendoli appassire, vi versò dell'acqua, danneggiandolo quasi completamente. Restò di conseguenza una sola ceramica: lo svuota tasche rosa.
Molti anni dopo, in una soffitta, è stato ritrovato il prototipo rovinato. Albert ed io Laura, figlia di Loredano, abbiamo quindi recuperato i disegni delle "Palle" nell'archivio storico e deciso di riproporre il progetto del 1971, dopo quarant'anni, assieme agli amici Paola Bartoli, designer, e ad Alessio Sarri, ceramista.
E così eccoci qua...
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Per informazioni Tel e Fax 0574-718082 |
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Catalogo delle Palle |
Brochure mostra |
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